Yara Gambirasio, clamoroso cambia tutto: ecco cosa ha ottenuto Massimo Bossetti
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Direttore: Alessandro Plateroti

Yara Gambirasio, clamoroso cambia tutto: ecco cosa ha ottenuto Massimo Bossetti

Yara Gambirasio

Massimo Bossetti autorizzato a visionare i reperti del caso Yara Gambirasio. Restano incertezze su quali siano ancora disponibili.

Il caso di Yara Gambirasio si arricchisce di un nuovo capitolo: il Tribunale di Bergamo ha autorizzato la difesa di Massimo Bossetti a procedere con una ricognizione completa dei reperti legati all’omicidio della giovane di Brembate Sopra. Questa decisione segue una prima visione parziale effettuata lo scorso anno, ma che aveva coinvolto solo una parte dei materiali. Ora, invece, la Corte ha disposto che vengano rintracciati tutti i reperti riconducibili al caso, compresi oggetti e campioni biologici mai analizzati.

Massimo Bossetti
Massimo Bossetti

I reperti chiave per la difesa di Massimo Bossetti

Tra i reperti di maggiore interesse spiccano una porzione di osso della vittima, i margini ungueali e l’apparecchio dentale, che secondo i documenti conserva formazioni pilifere mai sottoposte a esami. Tuttavia, rimangono forti dubbi su cosa sia effettivamente rimasto disponibile. “È incognita su cosa sia effettivamente rimasto e cosa, eventualmente, sia andato distrutto”, viene sottolineato.

La Corte ha incaricato le forze dell’ordine di rintracciare i reperti presso l’Istituto di medicina legale di Milano, il Ris di Parma e altre strutture pubbliche o private che potrebbero conservarli. Tra gli elementi fondamentali vi è la diafisi femorale, ossia una porzione dell’osso della vittima da cui fu estratto il suo profilo genetico. La difesa punta a verificare questo dato iniziale per confrontarlo con quello attribuito a “Ignoto 1”.

Come dichiarato, “il Dna della vittima in quanto quello di Ignoto 1 (attribuito dall’accusa al condannato senza possibilità di accertamenti in contraddittorio) fu ottenuto per sottrazione”.

Un altro reperto di particolare interesse è l’apparecchio dentale della giovane, che contiene materiale pilifero mai analizzato, oltre ai margini ungueali e ad altri campioni biologici che non sono stati oggetto di verifiche approfondite.

L’obiettivo: nuove analisi per riaprire il caso

Secondo i consulenti della difesa, l’accesso ai reperti potrebbe rappresentare un passo decisivo verso una revisione del processo. Come precisato, “ci sono tutti i campioni di riferimento della povera ragazza, ci sono dei tamponi ginecologici che non sono mai stati oggetto di alcuna analisi, e diversi altri campioni”. Questi materiali, se recuperati, potrebbero essere sottoposti per la prima volta a indagini indipendenti.

Il compito della Polizia giudiziaria, su delega della Corte, sarà quello di rintracciare tutto il materiale, ma rimane da accertare cosa sia ancora disponibile. “Siamo convinti che queste analisi darebbero risposte diverse da quelle date fino ad oggi”, ha dichiarato la difesa. Il tutto come riportato da ilsussidiario.net

Questa fase si prospetta cruciale per stabilire se esistano nuovi elementi utili a una possibile riapertura del caso. Resta però l’incognita principale: il tempo trascorso e le condizioni di conservazione dei reperti potrebbero aver compromesso parte del materiale. Limitando la possibilità di ulteriori analisi.

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ultimo aggiornamento: 18 Gennaio 2025 11:48

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